Ero poco meno che maggiorenne quando una mattina invece dal solito sussurro di mia madre fui svegliato da un urlo agghiacciante. Proveniva dalla stanza di mia sorella. A seguirlo fu un pianto a dirotto, inconsolabile, uno scalpiccìo frettoloso, un rumore d’acqua scrosciante. Mi alzai, ormai rassegnato a servirmi il caffè da solo, invece che averlo servito a letto, mi lavaii, mi vestii e me ne andai a scuola. Poi camminando, tra le urla del mercato e il traffico del mattino, compresi: una bambina era diventata donna.
Ripenso a questo episodio mentre mi accingo a scrivere ed entrare idealmente nel sancta sanctorum della femminilità. Alla ricerca di non so bene ancora cosa. Ma ben sapendo che per l’uomo sorpreso a curiosare in tali proibiti ambienti c’è la morte. Mi serve dunque una guida, una sorta di Beatrice, “una spia nella casa dell’amore”. Ma per mia fortuna ho per i libri la stessa inclinazione che le donne hanno per le scarpe. E così girando per feste di paese e scartabellando oziosamente su una bancarella di libri ho trovato per caso questo: Silvia Mantini, Harem, un mondo di donne, Giunti Editore. L’autrice è ricercatrice di Storia moderna presso l’Università dell’Aquila e ha condotto ricerche di storia della mentalità e dei comportamenti collettivi, con particolare attenzione al mondo femminile. [Read more…]
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